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Partita dagli Stati Uniti nel 2007 con le debolezze dei mutui subprime, la crisi finanziaria si è estesa rapidamente a gran parte del pianeta. Si caratterizza come crisi del sistema economico globale e minaccia la crescita futura e la stabilità economica mondiale. Se ne può uscire soltanto con una ridefinizione delle regole, dell'importanza e dei poteri delle varie componenti dell'economia globale: una "resa dei conti", quindi, inevitabile se si vuol dare un assetto stabile all'economia stessa e alla finanza. È questa la tesi del Rapporto sull'economia globale e l'Italia, che ricostruisce gli avvenimenti del 2007 e del 2008 lungo gli scenari paralleli dell'economia e della finanza globale, analizzando gli sviluppi dei mercati e delle grandi imprese multinazionali, il mutamento degli equilibri strategici, l'evoluzione degli orizzonti giuridici, e cercando così di rispondere a interrogativi sempre più generali e sempre più pressanti. Esaminata su questo sfondo, la realtà dell'economia italiana mette in luce tutta la sua difficoltà a mantenere il livello internazionale al quale era abituata; i sistemi economici nazionali, però, possono uscire da fasi di declino, benché la ripresa non sia affatto "garantita" dai meccanismi economici attuali.